martedì 31 maggio 2011

Al lupo! Al lupo! E il fango è servito. Nuovo virtuosismo giornalistico de Il Giornale.

La guerra è già cominciata. Pisapia non ha ancora messo piede a Palazzo Marino che la macchina mediatica (mi verrebbe da dire mediocratica) che permea il sistema mascarato di Berlusconi spara le prime cannonate di fango sull'esito dei ballottaggi. Tecnica di delegittimazione combinata alla strategia della paura inculcata a forza.

Questa la notizia apparsa verso mezzogiorno sulla prima pagina de IlGiornale.it.
Preparatevi a ridere.






Analizziamo gli ingredienti che costituiscono questo piccante e velenoso piatto di oscenità giornalistica.

- Il fatto e la visibilità.
Alla fine dei festeggiamenti di Piazza Duomo, una cinquantina di ragazzi dei centri sociali si recano sotto casa dell'ex vice sindaco Riccardo De Corato.
Ne scaturisce un'azione goliardica, condita di sfottò e qualche petardo. Ovvio. L'anima del momento ha origine incazzate. De Corato, detto non a caso "lo sceriffo", non passerà certo alla storia per la tolleranza e la propensione al dialogo. Tra i fautori della chiusura di molti locali e centri sociali (vedi, solo di recente, La Casa 139) è uno dei più importanti destroidi che hanno ingoiato la filosofia politica berlusconiana: con chi la pensa diversamente vale solo lo scontro.
Ovvio. Anche a me non farebbe piacere che un gruppo di scalmanati, estasiati da una vittoria che li riporta alla ribalta sul piano culturale, mi urlino da sotto il balcone che sono rimasto disoccupato e che ho la consistenza fisiologica di un certo materiale organico espulso da una zona poco nobile del corpo umano.
Ma è il gioco delle parti. Chi perde viene preso in giro.
Sono bastate un paio di camionette che il "mini corteo" si è dissolto in un attimo.
Non giustifico a pieno titolo i ragazzi che lo hanno fatto. Ma certo nel mondo accade di peggio. E questi in fin dei conti non hanno fatto proprio un cazzo.
Insomma. Una notizia da seconda pagina, un fatto di cronaca.
Invece viene venduta come "notiziona definitiva", l'episodio viene ingigantito venendo sbattuto a caratteri cubitali in prima pagina.

- Il titolo e la foto.
"Ecco la nuova Milano di Pisapia". Ovvero? Io, nella mia intelligenza, non la vedo. Ma per qualcun altro potrebbe essere proprio così. Non sono passate nemmeno quattro ore dal suo insediamento, per cui non vi è ancora nessuna "nuova Milano" (quella verrà fuori, per questioni tempistiche, tra qualche giorno), e Il Giornale mostra al mondo un'immagine mistificata della realtà. Prima di tutto perchè quei ragazzi non li ha mandati Pisapia, secondo, la foto che supporta la "notiziona" è palesemente falsa. Essa è di repertorio, proviene da un'altra manifestazione. Difatti i manifestanti sostengono uno striscione che tutto dice fuorchè attacchi a De Corato.
Ma lo scopo è proprio questo. Piazzare una foto che desti stupore, paura. Gente con fumogeni. Oh mio Dio. Si salvi chi può.
Infatti, giusto qualche minuto fa, Il Giornale ha sostituito la foto con una credo vera.


Ecco i facinorosi. Conto dodici tredici ragazzi. Alcuni in piedi, altri seduti. Dov'è l'assalto? Ah già, il fumogeno.
Ohibò.

- L'articolo, le dichiarazioni.
Il vero circo si costruisce nelle parole che compongono "l'articolo". De Corato parla di "caccia all'uomo". L'autore di "ritorno alla violenza". E quest'ultimo si spinge in una divertentissima analisi del "fatto", spiegando che i "teppisti" null'altro sono che gli elettori di Pisapia.
Si dimentica che lo scarto tra Giuliano e La Tizia è stato di 75.000 preferenze.
Devo quindi capire che sotto casa del "povero" De Corato c'erano settantacinquemila persone tra l'altro tutte teppiste.
Ma per favore.

Quindi.
Occhio Giuliano.
Occhio Milano.
Occhio Italia.
Questi hanno già cominciato a scatenare paura e tensione. Non caschiamo in questa trappola. E' doveroso vivere questo mandato come un proseguimento della campagna elettorale. Perchè è grazie a quei toni gentili e ironici che abbiamo vinto.

E una preghiera anche agli elettori di destra e centrodestra. Non fatevi abbindolare da queste campagne farlocche prodotte "ad personam". La critica è altro.
Non si prende credito facendo solo delegittimazione dell'avversario.
Cazzo. Ve l'abbiamo insegnato noi, lo ricordate?

lunedì 30 maggio 2011

Milano libera, report dal Duomo.

La Piazza
Son tornato ora da una delle feste più belle a cui son stato mai invitato.
Pisapia si insedia a Palazzo Marino. Un paio di battute.
Esulta Al Qaeda.
Ha vinto il papà di Joker.
Stasera l'E'vento replica in Duomo. 

Il vento è cambiato.

Arrivo e davanti la cattedrale è già una sventolio arancione. Radio Popolare supporta la piazza con la propria diretta. Viene mandata in onda la conferenza di La Tizia, che assicura il dovuto supporto al nuovo sindaco (la piazza fischia a bordate, che ci possiamo fare?), ma tutto viene interrotto dal tripudio di applausi e gridi che arrivano dal Teatro Elfo. Radio Popolare, gran trascinatrice, trasmette infatti la diretta dal Teatro da cui Pisapia e i suoi hanno seguito l'esito del ballottaggio.
C'è anche il Joker
E Giuliano è appena salito sul palco.
Dedica il primo pensiero ai soldati che hanno subito l'attentato in Afghanistan, rivela la telefonata della Moratti che si è congratulata con lui. E' emozionato. Emozionatissimo. Dice che a Milano è rinato l'entusiasmo. Che abbiamo sconfitto il fango con la difesa più bella: l'ironia. E che ora cambieremo Milano come vogliamo noi.
Un pensiero anche per Napolitano, a cui dice di ispirarsi per rigore e dignità (feedback tiepido dalla piazza).
Sarà il Sindaco di tutta Milano.

Uno scherzo a Silvio
In Duomo arriva la banda. La piazza si anima, tutti aspettiamo Giuliano. I ragazzi dell'organizzazione lanciano magliette e si forma una gran calca nelle prime file. Ma chi se ne frega. E' tutto bellissimo.

Infine arriva. Un delirio. Un mondiale vinto. Parte il coro "Giuliano Giuliano". Poi "Sindaco Sindaco". Sul palco c'è gran festa, tutti che si abbracciano, tutti che si sommergono.
"Libera Milano" urla la piazza.
"L'abbiamo già liberata" risponde lui.

"Dobbiamo cominciare a ricostruire Milano, insieme, dobbiamo farla tornare la città accogliente, gioiosa, che riempirà le piazze di sorrisi e ironia, perchè è così che abbiamo vinto. E questo ci serva da insegnamento."
"E' stupendo, bellissimo vedere tante belle facce. Una soddisfazione enorme. Milano è tornata a sorridere."
"Questo è solo un saluto, per parlarvi sul serio, ci vediamo stasera alle nove, quando ci sarà la festa finale."
"Tutto questo, senza di voi, non sarebbe mai accaduto."
Si toglie la giacca (gliela talgono), la voce tradisce l'emozione ormai palese.
"Ci hanno deriso, ci hanno irriso, ci hanno insultato. Siamo stati capaci di rispondere col sorriso, con l'ironia, con la forza della ragione, con l'ottimismo, con la volontà. E abbiamo vinto. Questa è la nuova politica che dobbiamo portare in giro per l'Italia, in giro per il mondo."
Gli urlo che è bellissimo. Glielo urlo un'altra volta.

"L'ultima preghiera, prima di rivederci questa sera. Abbiamo visto gli arcobaleni, il vento che ha spazzato via la grandine, la pioggia e le nuvole, oggi abbiamo un cielo sereno. Anche questo è un segnale importante...E allora, fatemi una promessa: non abbandonatemi mai. Perchè solo così riusciamo a vincere. A dopo, ciao!".

Gli organizzatori, in testa Bisio, Lella Costa, Finardi, Elio e Mangoni, danno appuntamento a tutti in piazza alle 21 per proseguire la festa.

Da domani a Milano si respirerà qualcosa di nuovo.



Ballottaggi: la diretta

Le 15.00. I giochi vanno a concludersi. Per quanto mi è possibile vi aggiorno sull'andamento delle amministrative (soprattutto Milano), dalle prime proiezioni fino alla vera e propria chiusura.

- 15.00 Urne chiuse.

- 15.05 Il Giornale già alza bandiera bianca. Secondo le loro proiezioni Pisapia e Lettieri hanno già vinto.

- 15.08 Pisapia e il suo staff seguiranno la maratona al Teatro Elfo Puccini di Milano (in arrivo Vendola).

- 15.10 Intention Poll: in vantaggio Pisapia e De Magistris.

- 15.11 Interessantissimo lo speciale di Mentana su La7. Ospiti, tra gli altri, Belpietro, Travaglio, Bocchino, Masia.

- 15.13 Per ora quella di Mentana è l'unica diretta sui maggiori canali italiani.

- 15.14 Stasera, all'Infedele, Pisapia.

- 15.16 Montato maxi schermo in Piazza Duomo.

- 15.17 Intention Poll: Digis da vantaggio per Pisapia e De Magistris; per Tecnè è testa a testa a Napoli.

- 15.18 Ricordiamo che gli Intention Poll vengono fatti prima della chiusura dei seggi.

- 15.22 Belpietro sulla Melchiorre: "Nulla di cui stupirsi, E' pur sempre un magistrato. E' un caso isolato".

- 15.23 Cazzullo: "L'era di Berlusconi è finita."

- 15.26 Napoli. De Magistris è all'Hotel Royal Continental, di fronte Castell'Oro; Lettieri nel suo comitato elettorale di Via Palepoli. Sono a 150 metri di distanza.

- 15.28 Tra dieci minuti comincia lo speciale su RaiTre.

- 15.30 Sorgi (La Stampa): "In caso di sconfitta, Berlusconi reagirà come al solito: come se nulla fosse successo".

- 15.31 Prima proiezione: Pisapia 50,8% - Moratti 49,2

- 15.32 Napoli: De Magistris 57,7% - Lettieri 42,3%


- 15.32 Margine d'errore del 3%.


- 15.34 Travaglio: "Campagna elettorale del centrodestra tafazziana".

- 15.38 Manfellotto (direttore L'Espresso): "Berlusconismo non è finito, ma la spinta propulsiva sta spegnendosi".

- 15.39 Seconda proiezione: Pisapia 52,3%, Moratti 47,7%

- 15.41 Miano, Secondigliano e Piscinula: forte astensionismo nei quartieri roccaforte di Lettieri.

- 15.42 Seconda proiezione Napoli: De Magistris 60,2%, Lettieri 39,8%

- 15.44 De Magistris: al Vomero ha fatto il "pieno", scarsissimo astensionismo.

- 15.45 Latorre (PD): " Non trascuriamo un dato: nonostante la crisi, Berlusconi ha fatto di queste elezioni un referendum politico per verificare la tenuta della maggioranza."

- 15,46 Terza Proiezione: Pisapia 53,1%, Moratti 46,9% 

- 15,47 Ricordo che le proiezioni non costituiscono dato ufficiale. 

- 15,47 Terza proiezione Napoli: De Magistris 61,0%, Lettieri 39,0% 

- 15,48 Porro (IlGiornale): "De Magistris porterà in consiglio forze che sabotarono riforme risanatrici del Governo Berlusconi (Verdi, Rifondazione)".

- 15,50 Porro: "In caso di vittoria, difficoltà per Berlusconi, ma molte di più per il centrosinistra".

- 15,52 Quinta proiezione: Pisapia 53,9%, De Magistris 62,8% (copertura: 30% dell'indagine campionaria).

- 15,55 Prime sezioni scrutinate! (456/1251) Milano: Pisapia 55,2 - Moratti 44,8% (campione di Repubblica)

- 15.56 Belpietro: "Errore del centrodestra candidare Moratti e Lettieri".

- 15.59 Travaglio: "A Napoli hanno perso tutte le grandi forze politiche. De Magistris è il più outsider degli outsider".

- 16.01 Varese: Fontana (Centrodestra) al 52,7% (30/80) - Trieste: Cosolini (Centrosinistra) 57,1% (38/238) 

- 16.04 Milano: Nuove proiezioni, metà dei seggi scrutinati (652/1251): Pisapia 55,1% - Moratti 44,9%  (campione di Repubblica)

- 16.06 Le ultime proiezioni sono a cura di Repubblica, su un campione di una ventina di seggi campione.


- 16.10 Prima pagina de Il Giornale: De Magistris a valanga. Pisapia stacca la Moratti.

- 16.11 Milano (730/1251) Pisapia 55,0%. Dieci punti esatti su Moratti 

- 16.11 Napoli (216/886) De Magistris 64,7%

- 16.13 Pisanu: "Maggioranza nel Paese è diversa da quella in Parlamento".

- 16.14 Milano (843/1251) Pisapia al 55,1%! 

- 16.17 Napoli: De Magistri al 65%! Pazzesco!

- 16.20 Milano: Pisapia 54,7% - Napoli 64,4%


- 16.21 "Disastro a Napoli. Persa Milano", così Il Giornale.

- 16.22 Latorre: "Grande risultato per il Partito Democratico". 


- 16.23 Cagliari: Fantola chiama Zedda e si congratula per la sua vittoria. Il capoluogo sardo al centrosinistra.

- 16.25 Quagliariello (Pdl): "Fossi nel Pd non canterei vittoria, risultato non premia il partito di Bersani ma lo mette in difficoltà".

- 16.28 Prefettura di Napoli: 416/886. De Magistris 65,1%. Affluenza al 54,7% (definitivo). Schede bianche circa 500, "nulle" più di 2000.


- 16.30 Palazzo Marino: 1000/1251. Pisapia 55,1%. Affluenza al 67,4.

- 16.34 Repubblica in prima pagina: "Pisapia sindaco di Milano"


- 16.35 Pisapia non può più essere raggiunto! E' sindaco di Milano! Io vado in Duomo!!! Grazie Milano.

- 16.36 Vittoria bulgara di De Magistris, quasi al 65%. Grazie Napoli.



venerdì 27 maggio 2011

Ultima Silviata. Nemmeno Sallusti lo protegge.

Qualche ora fa, lo avrete sentito più o meno tutti (mi auguro) il loro Premier ha scambiato due chiacchiere con Barack Obama, ai margini dei lavori dell'ultimo G8.

Gli avrà parlato della crisi mondiale?
Della disoccupazione giovanile?
Consigli su come gestire un paese?
Un nuovo Piano Marshall?

No.
Spazio per le due grandi e infinite ossessioni: giustizia e sinistra.
"In Italia c'è una dittatura dei giudici di sinistra".

Che sia un'enorme figura di merda lo può capire anche uno studente di terza media. A parte la battuta, non è certo bello e dignitoso per il nostro Paese avere un premier che si lamenta e piange delle proprie manie e disgrazie sulla spalla dell'uomo più potente del mondo. Orlando (Idv) ci ha subito scherzato, vedendo quest'azione come una richiesta di bombardamenti sulle procure milanesi.

Ma ciò che mi fa capire che questa Silviata è più berlusconiana del solito è l'articolo sulla questione de Il Giornale.

Nella cronaca firmata da "redazione" vi è solo, appunto, una cronaca dei fatti. Nemmeno un parere in merito. Nè uno slancio in favore di Silvio. Di commenti di alleati che possano rafforzare l'articolo, in teoria di parte, neanche l'ombra. Vi è solo spazio per le critiche, ovvie e legittime, dell'opposizione.


Una linea tanto giornalistica da risultare, per i canoni di questi ultimi cinque anni, forse più, quasi irritante.
Com'è potuto succedere?

Io lo vedo così. Questo è uno scivolone che neanche Sallusti riesce a correggere ad arte per i lettori berlusconiani. E quando mancano invenzioni per colmare vuoti d'idee, non rimane che recitare mea culpa (in questo caso "sua"), in questo caso stendendo un articolo senza verve, in cui non si può che prendere atto dell'ennesima picconata che questo premier ha dato all'immagine della nostra penisola.

Provo un'infinita tristezza per il nostro Paese.

Pensare che in questi giorni c'è stata la ricorrenza dell'omicidio di Falcone. Un uomo che dall'altra parte dell'oceano è visto come un eroe, un esempio da seguire.

giovedì 26 maggio 2011

E' tutta colpa di Pisapia, anche secondo me.


- Pisapia lascia il dentifricio aperto. In ogni casa d'Italia. E lo spreme dal mezzo.

- Mourinho ha ragione. E' sempre colpa di Pisapia.

- Alla fine di Inception la trottola non cade per colpa di Pisapia.

- Pisapia impedisce l'amore tra Marta e Lupo Alberto picchiando sempre quest'ultimo.

- Per colpa di Pisapia facebook sarà a pagamento. 

- Pisapia è il talent scout che ha scoperto Justin Bieber.

- Sei innamorato della tua ex per colpa di Pisapia.

- Pisapia ha violentato Neo e ha consegnato il mondo nelle mani dell'Agente Smith. Poi ha violentato anche l'Agente Smith. E per non farsi mancare nulla ha violentato anche il mondo.

- Pisapia fa cadere la connessione wifi di casa tua mentre stai caricando un video su youtube. E la fa un sacco di volte. Intanto ci prova con tua madre.

- Pisapia è il migliore amico del bambino che ti prendeva sempre in giro quand'eri piccolo.

- Pisapia è il mandante di Freddy Krueger.

- Pisapia ha capito le donne. E non te lo spiegherà mai.

- Pisapia è il designer dell'Alfa Sud.

- Pisapia ha svelato ai bambini di tutto il mondo che Babbo Natale non esiste. Poi è fuggito sul suo cavallo di fuoco inneggiando la Jihad.

- Pisapia è il capo degli Osservatori di Fringe.

- I sequel dei tuoi film preferiti sono brutti per colpa di Pisapia.

- Lo fanno tutti, ma quell'UNICA volta che parcheggi dove non dovresti Pisapia ti fa la multa. Poi ti ruba la macchina. E si permette perfino di farsi assolvere.

- Pisapia sa dov'è l'isola su cui vivono Jim Morrison, Elvis Presley e tutti i tuoi idoli che tutti credono morti. Ma ha un unico biglietto per andarci e non te lo venderà mai. Mai.


- La Rai non trasmette più Giochi Senza Frontiere per colpa di Pisapia.

- E' colpa di Pisapia se tutti i concerti a cui vorresti andare sono sold out ancor prima di andare in cartello. Soprattutto quelli di band il cui leader muore prima che tu abbia tempo di aver una seconda occasione.


- Pisapia batte i tuoi record a Mortal Kombat e Virtua Striker prima che tu riesca a mostrarli fiero ai tuoi amici. E senza farsi vedere ti smutanda mettendoti alla berlina davanti tutti i clienti del bar del lido in cui vai in vacanza tutti gli anni.


- I film sono peggio dei libri da cui sono tratti perchè così ha deciso Pisapia. Fight Club si è salvato perchè glielo ha soffiato all'ultimo Italo Bocchino.


- Ma porca zozza. Anche quest'anno non superi la prova costume. Dannato Pisapia.







 

mercoledì 25 maggio 2011

Un Silvio tutto da ridere

Ultime dichiarazioni di Silvio, raccolte dai maggiori quotidiani italiani.

Da Il Giornale:

- Silvio Berlusconi spiega pubblicamente per la prima volta perchè ha preso meno preferenze personali a Milano rispetto alle scorse amministrative. Il problema, sottolinea il premier, è il sistema di voto e la scheda elettorale: "Ho preso meno preferenze - dice - perchè chi faceva la croce sopra al simbolo del Pdl con il nome della Moratti, poichè era riportato anche il mio nome, credeva di avermi dato la preferenza".

Da Repubblica:

-  Poi tocca alla sfida di Milano: "Dare le città in mano all'estrema sinistra è una follia. Siamo in campo per restarci". Nonostante, giura, senta di avere contro "un blocco mediatico terrificante. Abbiamo contro i grandi giornali a partire dal Corriere, le tv private come Sky e La7 e dieci trasmissioni della Rai stanno tutte con la sinistra".

Mi vien da dire nulla.
Solo enormi e grasse risate, per dichiarazioni prive di alcuna logicità.

Chi davvero crede che Berlusconi e il suo movimento abbiano perso consensi al primo turno di Milano a causa della scheda elettorale e per il potere mediatico dell'opposizione, mi mandi per piacere una mail.

Poi vada a farsi una gita sull'Isola che non c'è.

Grazie.

Un ultimo sforzo

Pisapia non ha più solo il dovere di vincere le amministrative di Milano.
E' condannato a farlo.

Paradossalmente, una sconfitta al ballottaggio, anche dello 0,1%, rafforzerebbe il Pdl, "capace" agli occhi dei milanesi di ribaltare il risultato della prima consultazione. La loro vittoria sarebbe dipinta con pennelli trionfali, e verrebbero esaltate le piccole crepe che riempiono il centro sinistra.

I due schieramenti stanno facendo propaganda diametralmente opposta.
Se a destra sono stati rispolverati la carrozza di fango di cui sono produttori e lo specchio per allodole delle mega promesse (vedi ecopass gratuito), a sinistra si sta in mezzo alla gente, sul territorio.
Se a destra si parla dei problemi che potrebbero arrivare, dimentichi che Milano è nelle loro mani da quasi vent'anni, a sinistra ci sono proposte, soluzioni.
A destra si aggredisce, si fa della fandonia infamante la regola primaria per vincere. Decostruire e delegittimare l'avversario. A sinistra si ascolta, si tace, si parla di ciò che interessa ai milanesi: Milano (che strano).

Nel primo round ho visto La Tizia in compagnia di anziani, vigili, giovani yuppies, architetti e ingegneri.
E dove sono finite le minoranze? Dove sono finiti gli immigrati regolari? I tossicodipendenti? Gli operai? Gli orfani? I disadattati?
Magari compariranno nel secondo round.
Niente.
Un cazzo.
A Milano le minoranze, i disagiati non ci sono. In Centrale, in Corvetto, in Stradera pullulano i benestanti eccentrici che per sfuggire alla realtà si mascherano da poveracci per qualche ora per poi tornare alle loro agiate vite.

A me questo fa rabbia. Il fatto che i berluscones stiano incappando in evidenti errori e autogol eppure siano ancora al governo. Che invece di essere stati eliminati giustamente al primo turno a Milano, possano ancora giocarsi un ballottaggio perchè quasi la metà dei milanesi ancora li preferisce, a prescindere da numeri di circo e zappate auto inflitte. Che abbiano la possibilità di vincerlo questo maledetto ballottaggio.

L'aiuto deve arrivare dagli indecisi e dagli astenuti alla prima prima tornata elettorale.

Ma anche dai Grillini. Cazzo. Che per quanto rifiutino di essere la fucina di chicchessia (legittimo) devono mettersi una mano nel cervello e capire che l'eventuale sconfitta della Moratti a Milano aprirebbe scenari impensabili fino a tre mesi fa.

martedì 24 maggio 2011

A mercoledì

Per difficoltà tecniche e organizzative il blog riprenderà i suoi tipici ritmi a partire da domani, mercoledì 25 maggio. Chiedo scusa per il disagio di questi ultimi giorni.

Guido

venerdì 20 maggio 2011

¡Viva España!

Piazza Loreto come Puerta del Sol.
Milano come Madrid.
L'Italia come Madrid.

Guardate quanto sono belli.




mercoledì 18 maggio 2011

Dai Milano, dai!

Due settimane ai ballottaggi che decreteranno i sindaci di Milano e Napoli.
Due settimane di fuoco, e all'orizzonte nessun pompiere ma solo piromani.
Soprattutto dalle parti di Arcore, da dove Silvio ha già dato ordine ai suoi di preparare tonnellate di fusti di benzina da rovesciare sugli incendi che la propaganda di casa sta per accendere nelle ultime due grandi città in gioco nello scacchiere delle amministrative.

Addio auto critica, durata giusto una notte e una mattina. Il mea culpa lo hanno sentito solo nottambuli, zombies e i mattinieri del day after. E' già tempo di ricaricare la pistola usata per spararsi sui piedi.

Tutto questo mi provoca una forte crisi di sentimenti.
Se da una parte mi permetto di aprire lo spumante a fronte di una campagna elettorale retta sugli stessi toni, per cui fallimentare, dall'altro richiudo la bottiglia, chiedendomi quanto effettivamente il grosso dei milanesi possa dirsi libero dal lavaggio del cervello inflitto dal movimento di Berlusconi.

Perchè La Tizia deve abbandonare Palazzo Marino e tornarsene nella sua caverna?
Analizziamo la campagna elettorale, per fare un esempio.
15 milioni di euro (quindici milioni cazzo) spesi per far sapere ai milanesi quello che La Tizia farà per la città in caso di nomina come sindaco. Un suicidio. Reclame di questo genere fanno intendere, in questo caso, dato che per la Moratti si tratta di ricandidatura, che non si è fatto un tubo durante il precedente mandato.
Non basta la parola "più" accostata alle più disparate delle promesse. "Più vigili", "più aiuto", "più quello", "più quell'altro", non significano una mazza, solo: "Ho dimenticato il contratto firmato con voi al primo mandato nella caverna di Batman, per piacere aiutatemi a trovarlo per poi farlo sparire di nuovo senza che ve ne accorgiate".
Non è necessario un master per capire che non c'è propaganda migliore che quella che dimostra quello che si è fatto. Che il voto va preso non "sulla fiducia", ma perchè "meritato". Perchè la tattica delle opere in sordina, dell'umiltà, dei proclami come "le cose le preferiamo fare senza parlare" e l'abusato "solo fatti, niente chiacchiere", è vecchia, marcia e puzzosa.

Insomma. La Bat Tizia ha solo mostrato a Milano il fallimento della sua gestione. Non dico che in cinque anni non abbia combinato nulla di buono, ci mancherebbe, ma sicuramente il suo show è servito solo per dimostrare la sua totale incompetenza politica e sociale.
E non sono io a dirlo.
E' lei che ha fatto tutto. Basti vedere il confronto, l'ultimo, su Sky24 con Pisapia. Invece che giocarsi l'ultimo intervento per allisciarsi i milanesi, anche prendendoli per il culo, inventando successi, insomma, parlando della cosa che più gli è cara, stranamente Milano, spara la cartuccia (a salve) dei trascorsi "estremisti" del suo "nemico". Non solo. Mistifica la realtà. Prolunga di un altro chilometro e mezzo l'autostrada della propaganda infame e sporca progettata nei cantieri di Arcore. Da dell'estremista a Pisapia con un atto estremo ed estremista. Wow.

La Tizia Moratti è un candidato improponibile. Messa lì per dovere di cronaca. Anche il Pdl se ne è accorto, ma proporre un altro candidato a Palazzo Marino avrebbe solo rettificato un fallimento che avrebbe portato un ulteriore calo di consensi.

Tutto questo i milanesi lo hanno ricordato lo scorso weekend. Ora non resta che sperare che la memoria meneghina, famosa per la sua breve durata, perduri fino al 29 e 30 maggio.
Sperare che i berluscones continuino a non fare propaganda elettorale ma solo attacco vile e sconsiderato verso il "nemico comunista" che solo loro vedono (sembrano il soldato dell'isola a cui nessuno ha detto che la guerra è finita. Ecco, per loro il muro di Berlino non è mai crollato).

E sperare che coloro che non hanno votato Moratti non si facciano rincoglionere dalle parole al cianuro light del premier e del suo staff, che, ne son sicuro, inonderanno e inquineranno la nostra bella città per le prossime due settimane. Che si rendano conto che anche un'ipotetica campagna elettorale fatta per bene non cancella le cazzate fatte prima. Che non vi è effetto retroattivo sulle promesse. Perchè è troppo facile far le cose come Dio comanda in quattordici giorni quando si hanno avuti cinque anni di governo.

Per loro è ormai troppo tardi.
Per noi non è troppo tardi.

martedì 17 maggio 2011

Non resta che aspettare.

Flash veloce veloce sui primi risultati delle amministrative 2011.

Milano.
Aggiornamento delle 01.32: Pisapia al 48,1%. La Tizia al 41,5%. Sezioni scrutinate 1.140 su 1251.
Direi che si può dire: si va al ballottaggio.

Risultato che entra nella storia delle amministrative meneghine.

Ma non canto vittoria. No.

Perchè in due settimane può succedere di tutto.
Perchè due settimane è il tempo sufficiente agli spin doctors del La Tizia's Team per inasprire una campagna elettorale finora fallimentare (nonostante i milioni di euro investiti. Tanti milioni). Pronte tonnellate di fango. Si scoprirà che Pisapia, oltre ad aver fatto uno scherzo al citofono quando era 8enne, parlò una volta, forse, per sbaglio, con un sosia di Osama Bin Laden (in realtà D'Alema travestito, che burlone il buon Massimo).
Quelli del Pdl si prepareranno a fare quello che gli viene meglio: infamare e diffamare l'avversario dimenticando che dovrebbero fare campagna elettorale. Dimenticando i cittadini e la loro città.

Giuliano, non dovrai che mantenere la calma. Non cascare in nessuno dei tranelli che queste quattro iene ti costruiranno ogni giorno, su ogni muro, su ogni spazio che compone Milano.
Non t'azzardare a prendere neanche una multa. Compra sempre il biglietto della metro. Non parcheggiare mai in divieto di sosta.

Perchè questi sono pronti a mettere bombe in giro con scritto "Made in Pisapia".

Mi raccomando.

E ora, chiudo con i ringraziamenti.
Grazie Silvio. Grazie. Che con le tue sparate contro i giudici hai sacrificato l'argomento più caro ai milanesi. Milano. E a volte i milanesi si incazzano. E hai di certo contribuito alla caduta di consensi che costringerà il tuo partitucolo ad affilare le lami per le prossime due settimane.
Grazie La Tizia. Grazie per essere così...così...boh. Manovrata? Laccata? Incompetente? Impresentabile? Noiosa? Impacciata? Sbagliata?
Grazie ai quattro gatti che hanno votato Roberto Lassini al consiglio comunale. Mi avete ricordato che anche nei momenti di serenità è giusto tener alta la guardia perchè gli imbecilli sono sempre in giro pronti a fare puttanate.

Arcore.
E un grazie mostuosamente ringraziante a Rosalba Piera Colombo, la donna del giorno (forse del millennio), capace di andare al ballottaggio al comune di un paese che un po' tutti conosciamo. Arcore. Rosalba è una donna. Rosalba è del centrosinistra. Rosalba ha preso il 46% di preferenze. Rosalba è davvero figa.



sabato 14 maggio 2011

Italia regina del turismo? Semmai della disinformazione.

I toni trionfali sono di casa in quel de "Il Giornale", soprattutto quando non c'è nulla di concreto da festeggiare, se non qualche briciola di successo immediatamente appioppata al Governo.

L'Eurobarometro ha oggi pubblicato i risultati della ricerca sul turismo in Europa, un'indagine che ha dimostrato che il 12% degli europei preferisce l'Italia ad altre nazioni come meta per le proprie vacanze. Un dato incoraggiante, certo, ma non meritevole di un titolo come questo.

Titolo de Il Giornale
Ma che regina d'Egitto?
Innanzitutto, la survey ha indagato, su un campione di 30.000 intervistati, la preferenza, l'intenzione. Non l'effettiva volontà di trascorrere le vacanze in un determinato luogo.
A me piacerebbe molto fare un giro dell'Ungheria. Ma non è detto che ci vada quest'estate.

Il 12% significa il 12%. Ovvero, qualcosina in più di un intervistato su 10 segnala l'Italia come luogo preferito per le proprie ferie. Un dato che non fa dell'Italia la "regina" del turismo. Certo, avere la fetta più grossa nel paniere delle scelte è un piccolo primato di cui andar fieri, abbiamo guadagnato 2,2 punti rispetto al 2010, ma per un paese come il nostro, culla della cultura mondiale (e che cazzo, diciamocelo), che detiene il maggior numero di siti protetti dall'UNESCO in quanto Patrimonio dell'Umanità (45!), di questo piccolo primato abbiamo solo l'embrione.

Non c'è alcun trionfo.
Solo una magra consolazione.

Non dimentichiamo poi che al 12% di voci a favore corrisponde l'88% che andrebbe da un'altra parte.

Ma quelli de "Il Giornale", non sapendo fare giornalismo ma solo propaganda, gonfiano il dato fino a farlo quasi esplodere, tributando questo falso enorme successo alla gestione del nostro patrimonio culturale e del turismo di questo governo.

Una gestione tanto meticolosa e positiva che ha già visto un cambio al Ministero dei Beni Culturali per manifesta incapacità del dimessosi Bondi (qualcuno si ricorda che faccia abbia?), sostituito dall'anonimo Galan. E al turismo abbiamo la Brambilla, segnalatasi in questi tempi per un tubo di niente, coprendosi del silenzio che significa piattezza che invece i loro organi di stampa e comunicazione mistificano e riciclano come encomiabile umiltà.

Io ho un rimedio per truccare la prossima ricerca, per avere dati davvero confortanti, che ci premierebbero a livello mondiale.
La prossima volta, intervistate anche i nordafricani.
Vedrete come schizzeranno le preferenze per la nostra penisola.



giovedì 12 maggio 2011

Lassini e Moratti. Una storia che poteva essere solo italiana.

Vi ricordate di Roberto Lassini? E' l'autore dei manifesti anti-pm/anti-giudici che hanno inquinato Milano durante la prima metà di aprile (ne parlai in questo post). Alla sua confessione si alzò un discreto polverone. La Moratti, e con lei il Pdl, Schifani, Pluto e Paperino, chiesero la sua rinuncia a candidarsi (Lassini è nella lista Moratti, candidato a consigliere comunale), lui assecondò la richiesta, per poi rimangiarsi la parola in uno schiocco di dita.

L'ennesima dimostrazione della serietà che permea i candidati del centro destra alla giunta milanese.

Ripercorriamo insieme la storia di uno degli episodi che maggiormente evidenzia la scarsa morale politica di questi bei personaggi che hanno dalla loro una consistente fetta di consensi tra gli elettori milanesi (mi chiedo sempre come sia possibile).

17.04.2011 - Roberto Lassini confessa di essere l'autore dei manifesti contro i giudici di Milano
17.04.2011 - Lassini non molla la candidatura
18.04.2011 - Lassini viene indagato - La Tizia Moratti irrompe: deve ritirarsi. "O lui o me" arriva a dire.
19.04.2011 - Anche Schifani lo invita a mollare - Lassini accetta i "consigli". Si ritira.
19.04.2011 - E' ufficiale. Lassini con una lettera a Napolitano si ritira. Lieto fine? Macchè...
21.04.2011 - ...Voilà!
22.04.2011 - Questo non molla un cazzo. Estremo esempio di coerenza col freno a mano
23.04.2011 - Il Pdl non molla. Continua la farsa. Ma chi ci crede?
04.05.2011 - La replica di Lassini all'invito del Pdl - Rincara: il reato di vilipendio andrebbe eliminato
07.05.2011 - Perfino la Lega parla di candidati invotabili. Nell'articolo un'altra prova della ferrea coerenza del Lassini, che dopo aver dichiarato che non avrebbe proseguito alcuna campagna elettorale in suo favore, il 7 maggio presiede a un comizio in Cairoli per poi girare con un pullman con lo slogan "Basta con la giustizia ingiusta"
12.05.2011 - Ecco il salvagente Alfano con i braccioli del reato d'opinione. Lassini la fa franca su ogni fronte. La presa per il culo raggiunge il suo culmine.

Non fosse palese, sembrerebbe quasi di aver di fronte la più folle e riuscita campagna elettorale del secolo.
Lassini incarna perfettamente il pensiero berlusconiano. Violenza demagogica, filosofia politica dell'italiano medio che strizza l'occhio su ogni fronte sbattendosene dell'etica. Servilismo acuto a buon fine. Sostenere il grande capo in cambio di qualsiasi cosa che assomigli a una poltrona.

Questo è il centro destra berlusconiano che abbiamo a Milano.
Il sindaco uscente, La Tizia, che non fa che starnazzare impacciata e imbranata, manovrata a sua insaputa dalle lobby con cui lei stessa è invischiata. Che proclama l'aut aut a Lassini per poi dimenticarsene.

Non rimane che sperare che il vento cambi, sul serio. 


La politica a chi sa far politica.

mercoledì 11 maggio 2011

Me lo chiedo anch'io (cazzzata inside)

Navigando sul web ho impattato in questa simpatica e (poco) subliminale collocazione grafica di due banner.


L'ennesima porcheria di La Tizia

"Giudicato dalla Corte d'assise, responsabile del furto di un veicolo usato per il sequestro e il pestaggio di un giovane. Poi è stato amnistiato".

Questa è l'ultima dichiarazione che La Tizia Moratti ha rilasciato alla fine del programma su Sky che la vedeva confrontarsi col suo sfidante al Comune di Milano, Giuliano Pisapia.
Il chiamato in causa non ha potuto difendersi in diretta, perchè la formula del programma non prevede la replica all'ultimo intervento, in questo caso di diritto della Moratti.

Pisapia, fuori dagli studi, si difende, accusando la Moratti di falso e calunnia ("Ne sono stato assolto", dice).

Con la speranza che questa deficiente venga smentita sul serio (ricordiamo che La Tizia non ha svelato nulla di segreto: già in passato Pisapia ha parlato di questo episodio, perfino Libero-news.it riporta questa verità), vedo un altro problema: le porcherie che quelli del centrodestra berlusconiano fanno pur di accapparrarsi voti.

Questa gentaglia invece di attuare programmi volti a tutelare i cittadini, lavorare su norme che permettano l'innalzamento della qualità della vita, compra il voto degli elettori facendoli giocare a calcetto nel loro capannone, costruendo piste ciclabili a una settimana dalle elezioni (perchè non le hai fatte nei quattro anni di mandato?), accusando il rivale sapendo che questi non può rispondere.

Perchè a quattro giorni dalle amministrative per Pisapia sarà difficilissimo far sapere a tutti gli abitanti di Milano che la Moratti ha dichiarato il falso solo per sabotarlo, sapendo di mentire.

Tutto ciò che è sporco è lecito.
Una tattica finora vincente.

Ora però basta.

Basta.

Mandiamo a casa questa gentaglia, mandiamola a rotolare nel fango in cui è cresciuta.
Questa gente che ha violentato l'idea di politica e di come farla. Che l'ha stuprata. L'ha sgozzata.

martedì 10 maggio 2011

The Osama Bin Project

7 maggio. Il Pentagono pubblica un video che ritrae un invecchiato Bin Laden che si guarda in televisione (il video su Repubblica.it).

10 maggio. Al Qaeda dal sito "al-Shumoukh" avvisa gli integralisti e il mondo arabo che "l'America starebbe mentendo" (il video su Repubblica.it). La loro personale ricostruzione, evidenzia come il Bin Laden mostrato dagli Stati Uniti ricordi solo vagamente, per tratti somatici, lo sceicco del terrore.

Insomma.

Ma cosa dobbiamo pregare pur di avere un minimo di chiarezza in questa faccenda?
Tutti che accusano gli americani di aver architettato l'attentato più spaventoso e clamoroso della storia in casa loro, tutti che non credono nella teoria cospirazionista.

Non dimentichiamo che il 13 marzo 2011 i Professori Niels Harrit (Università di Copenhagen, Facoltà di Chimica) e Steven Jones (Brigham Young University, Facoltà di Fisica) hanno pubblicato una ricerca sul Bentham Chemical Physics Journal che dimostra che nelle Torri Gemelle era presente dell'esplosivo (link dell'articolo con allegato PDF).

Vero, non è vero? Falso? Cospirazionista? Buffone? Furbone?

E con loro molti altri.
E con loro, il 90% della popolazione mondiale che ancora si fa domande su quella che è successo negli ultimi dieci anni.

Vogliamo la verità.
Nient'altro.

Non darla vuol dire solo fomentare il terrorismo.

giovedì 5 maggio 2011

5 euro all'ora. E così sia. Requiem del giovane che lavora.

In quel posto lì, discutono di tutto.
Energia nucleare, giustizia, finanza, ambiente, Libia, accordi internazionali.

Ma del lavoro precario non ne parlano nemmeno a puntargli una tangente in faccia.
Nessuno.
Nè maggioranza, nè opposizione, nessuno che dia la visibilità necessaria a questo argomento tanto delicato quanto pesante.

Ancora oggi, nel 2011, esistono stage che sfruttano i giovani con rimborsi ridicoli da 200 euro, insufficienti anche per uno che non ha vita sociale e abita a cinque metri dal posto di lavoro, contratti a tempo determinato che non coprono malattia e ferie. Esiste gente che lavora in nero. Esiste gente che prende 5 euro all'ora.

5 euro all'ora.
Nel 2011.
La stessa cifra che si prendeva quando si lavorava quattro anni fa. Addirittura cinque.
Aumenta tutto, com'è logico. Inflazione, costo della vita. Eppure giovani e lavoratori precari (che molte volte coincidono) sono ancora intrappolati, impantanati, in un sistema retributivo che già nel 2006 sembrava, anzi, era, assurdo e umiliante.

Con l'aggravante che basta alzare un poco la voce per essere buttati fuori e vederci scavalcati da un altro disgraziato che ha bisogno di quei 5 euro all'ora, che sono meglio solo di un calcio nelle palle.

Viviamo in un sistema che tutela lo sfruttamento. In cui i giovani hanno la colpa di essere tali.
Devono lavorare e stare zitti. E sperare. Sperare che accettare contratti indegni gli permetta di aprirsi un varco per accettarne qualcuno meno indegno ma ugualmente infame magari un anno dopo.

Avremo giovani senza pensione.
Se già oggi si discute poco e male di pensioni, immaginate cosa succederà tra quarant'anni quando l'Italia sarà piena di vecchiardi che non sapranno che pesci pigliare per farsi almeno una minestra al caldo di una stufa (per quel giorno atomica).

L'attuale classe politica è indecente. Dall'estremista di destra all'estremista di sinistra. Tutti che meriterebbero di andarsene a vivere in un certo "quel paese" in cui molti di noi hanno già fatto almeno una gita.
Mi chiedo come facciano i giovani che votano per i partiti della maggioranza a non insorgere in massa contro un movimento che in quasi tre anni di governo non ha prodotto tutele e garanzie per gli studenti lavoratori.
Mi chiedo come facciano a guardarsi allo specchio i componenti dell'opposizione, incapaci e incompetenti di combattere per chi li vota, di proporre e far votare norme che andrebbero a proteggerci (tra l'altro, sarebbe anche un'ottima calamita di consensi).

Da una parte si parla solo di Berlusconi e dei suoi cazzo di problemi e deliri.
Dall'altra parte si fa lo stesso.

Intanto l'Italia va avanti con datori di lavoro che sfruttano il silenzio per pagarci una miseria, per prenderci per il culo, sicuri che nessuno alzerà mai il dibattito, perchè nel nostro Paese i "veri" problemi sono "altri". 

Sarà. Ma io continuo a prendere 5 euro all'ora e per adesso non ho alcun problema con alcun giudice.

mercoledì 4 maggio 2011

La cazzo di mozione della Lega Nord

Silvio è raggiante. Bossi pure.

Entrambi senza motivo. Eppure i loro fanatici sostenitori non faranno che condividere questo falso entusiasmo senza capire che la mozione che è passata alla Camera vale quanto il due di picche. E ancor meno valgono le parole dei loro idoli (ma tanto, ne siamo certi, i loro elettori continueranno imperterriti a tributargli amore e devozione, ritenendoli due grandi statisti).

Cerchiamo di capirci.

L'Italia entra attivamente in guerra.
Bossi, dopo aver urlato parole incomprensibili, minaccia ribaltoni su ribaltoni perché contrario a questa scelta.
Ecco quindi la mozione.
"Berlusconi, ti conviene votare", gli urla la Lega.
Silvio naturalmente cerca il compromesso.
Alla Camera si vota.
Mozione passata.

Risultato? Per il Governo si tratta di una dimostrazione di quanto la maggioranza sia unita.

Per coloro dotati di un minimo di senno e privi di paraculaggine, questo evento ha solo evidenziato l'immagine sempre più ridicola e a pezzettini di questo circo che abbiamo a governare.

Cominciamo dalla mozione.
Vi invito a leggerla su Repubblica, a questo link.
Fatto?
Se ne constata quindi che questo mirabolante documento è lo stesso che già c'era ancor prima dei cambi voluti dalla Lega. Cambia poco, giusto un paio di punti:

- Ora il Governo si impegna a " fissare un termine temporale certo, da comunicare al Parlamento, entro cui concludere le azioni mirate contro specifici obiettivi militari selezionati sul territorio libico" (parte che già c'era) ma da ora lo farà "in accordo con le Organizzazioni Internazionali ed i Paesi alleati".

Che grande conquista. Tra l'altro proprio oggi la NATO ha annunciato che è tuttora impossibile indicare una data precisa per ritirare le truppe dalla Libia.

- Grazie alla Lega, non saranno determinati "ulteriori aumenti della pressione tributaria finalizzati al finanziamento della missioni". Evviva. Chissà com'era il testo originale. Eccovelo qua: non saranno determinati "aumenti della pressione tributaria finalizzati al finanziamento della missione in oggetto, operando nell'ambito degli stanziamenti ordinari per la difesa".

Mandatemi una mail se capite la differenza tra una stesura e l'altra.

La Lega è riuscita a inserire quest'ultima postilla:
- "L'esecutivo viene chiamato a dare esecuzione al piano di razionalizzazione delle missioni già in corso, da attuarsi, in accordo con le Organizzazioni Internazionali e i Paesi alleati, attraverso una graduale e concordata riduzione degli impegni del nostro Paese".

Un invito gentile e ritirarsi. Però "in accordo con le Organizzazioni Internazionali e i Paesi alleati".
Ovvero. Se l'Italia vuole andarsene dalla Libia, deve comunque chiedere prima il permesso alla NATO.

Cosa se ne ricava? Vedo questa mozione come un grosso bluff. Ci vedo della strategia. Un modo alquanto bizzarro e macchinoso per mostrare agli idioti che li votano che la maggioranza è unita. Che la Lega sa far la voce grossa, mettendo in pericolo il Governo.

Finiamo con la soddisfazione dei due protagonisti.

Poveri berluscones.
Poveri leghisti.
Così ingenui.

La Lega fa la voce grossa solo per mantenersi in Parlamento, per usufruire degli stipendi e delle pensioni elargite da Roma Ladrona.
La Lega non ha fatto nessuna voce grossa. Non farà mai cadere questo governo. Nemmeno se Silvio venisse fotografato mentre si scopa le mogli di Maroni e Bossi. Troppo importanti le poltrone per rinunciarvi.
Anche fosse successo davvero qualcosa, una maggioranza che vota una mozione dietro minaccia di ribaltone, mi sembra tutto fuorché unita.

Insomma, si contraddicono, si abbracciano, si minacciano, dichiarano cose insensate. Si sfidano davanti le telecamere e poi si stringono la mano, limonano, quando queste si spengono. E abusano continuamente dei loro elettori, inculcandogli la loro grandezza a spese di nemici invisibili che solo loro vedono e costruiscono.

Ringrazio la Lega, davvero. Senza questa mozione non sarebbe cambiato assolutamente nulla.
E li ringrazio per averci mostrato ancora che prendere soldi per non fare una beneamata minchia di niente, è semplice. Applaudito. Perfino legittimato.

martedì 3 maggio 2011

La cazzo di "liberatoria" del concerto del Primo Maggio

Gli artisti che si sono presentati sul palco del concertone del primo maggio a Roma hanno dovuto firmare una liberatoria per non parlare di referendum ed elezioni durante la loro performance (strano concetto di "liberatoria").

Marco Godano (uno degli organizzatori dell'evento) difende così la scelta della Rai: "Il contenuto della liberatoria che è stata firmata dagli artisti è quello previsto dalla legge". Prosegue: "E' quello che si fa in tutte le occasioni come questa, perchè lo prevede la legge sulla par condicio".

Vi sono molti punti oscuri su questa faccenda.
Angelo Bonelli, presidente nazionali dei Verdi, ad esempio, contraddice Godano dichiarando che la Commissione di Viglianza Rai non ha ancora approvato alcun regolamento per la par condicio.

Ma vorrei lasciar stare questa polemica, che ha già una discreta eco sui quotidiani nazionali.

Quello che vorrei capire è questo: cosa vieterebbe esattamente questo regolamento?
Di schierarsi oppure anche solo parlarne?

Nel primo caso, potrei chiudere un occhio. Anche se reputo idiota e assurdo spegnere il dibattito in televisione su argomenti così delicati e bisognosi di attenzione.
E mi incazzerei ancor più con coloro che hanno cantato: se fosse solo vietato schierarsi, a nessuno sarebbe costato un cazzo urlare al microfono un semplice "Ricordate che il 12 e il 13 giugno si vota il referendum". Questo non è schierarsi. E' informare. E fino a prova contraria la prima ipotesi contemplerebbe il divieto di schierarsi, non di informare.

Nel secondo caso, sarei pronto a far le valigie per trasferirmi in Sudan.
E avrei voluto vedere almeno un cantante urlare al microfono la frase di cui sopra, noncurante e anzi orgoglioso della multa che la Rai gli avrebbe comminato.

Insomma, entrambe le letture del regolamento (c'è?) mi provocano rigurgiti anti democratici.
Insomma, in entrambi i casi, gli artisti del Primo Maggio hanno urlato la loro indignazione nel momento sbagliato
Insomma, anche in questo caso abbiamo avuto la dimostrazione di quanta ipocrisia si nasconda dietro le immagini in HD che trasmettono i nostri bei televisoroni da ottanta pollici.

Non si salva nessuno.
Da quelli che gestiscono l'informazione di massa, corrotti (nel midollo) e piegati al potere, che hanno fatto della censura la loro ragione di vita, rinnegando la loro indole di giornalista, a quelli che la subiscono passivamente, sia quelli che proprio se ne battono il cazzo a prescindere, sia quelli che lo vengono a sapere e il giorno resettano la memoria e scoprono ogni giorno di vivere in un paese un po' strano.
E i cantanti. Che per non rischiare una multa hanno accettato di inserirsi in un meccanismo contorto per poi denunciarlo a giochi fatti

L'ennesima occasione per fare vera denuncia buttata nel cesso.

Referendum 12 giugno. I quesiti. Istruzioni per l'uso

Solo in questi ultimi due giorni il blog ha contato più di trecento contatti grazie a un mio recente post sul referendum del 12 giugno. Ne sono contento. E' un segnale che molte persone hanno cominciato sul serio ad informarsi su quello che dovrebbe essere un appuntamento immancabile per esercitare la nostra sovranità.

Il post in questione non è altro che un promemoria. Un invito a non dimenticare e a presentarsi in massa.
Troppo poco.
Con questo articolo vi fornisco i quattro quesiti su cui siete chiamati a pronunciarvi.

Ricordo che il referendum chiede al lettore se ha la volontà di abrogare o meno la legge in questione.

Per dire no, bisogna mettere un bel sì.
Niente di più facile.

Le votazioni avranno luogo il 12 giugno dalle 8.00 alle 22.00 e il 13 giugno 07.00 alle 15.00. Gli italiani residenti all'estero dovranno far prevenire il loro voto al consolato locale entro le 16.00 di giovedì 9 giugno.

Buona lettura.

1) ACQUA - privatizzazione (abrogazione totale)
Volete Voi che sia abrogato l’art. 23-bis (Servizi pubblici locali di rilevanza economica) del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112 “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e finanza la perequazione tributaria”, convertito, con modificazioni, in legge 6 agosto 2008, n. 133, come modificato dall’art. 30, comma 26, della legge 23 luglio 2009, n. 99, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, e dall’art. 15 del decreto-legge 25 settembre 2009, n. 135, recante “Disposizioni urgenti per l’attuazione di obblighi comunitari e per l’esecuzione di sentenze della corte di giustizia della Comunità europea”, convertito, con modificazioni, in legge 20 novembre 2009, n. 166, nel testo risultante a seguito della sentenza n. 325 del 2010 della Corte costituzionale?

Sì = non voglio che il servizio idrico sia gestito da privati.


2) ACQUA - determinazione tariffa in base all'adeguata remunerazione del capitale investito (abrogazione parziale di norma)
Volete voi che sia abrogato il comma 1, dell’art. 154 (Tariffa del servizio idrico integrato) del Decreto Legislativo n. 152 del 3 aprile 2006 “Norme in materia ambientale”, limitatamente alla seguente parte: “dell’adeguatezza della remunerazione del capitale investito”?

Sì = non voglio che il gestore aggiunga alla bolletta il 7% senza una logica comprensibile e chiara.


3) NUCLEARE - Introduzione dell'energia nucleare in Italia, costruzione di centrali nucleari per erogare il servizio
Volete voi che sia abrogato il decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133, nel testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive, recante “Disposizioni urgenti per lo sviluppo economico, la semplificazione, la competitività, la stabilizzazione della finanza pubblica e perequazione tributaria”, limitatamente alle seguenti parti:
art. 7, comma 1, lettera d: “d) realizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia nucleare;”; nonché la legge 23 luglio 2009, n. 99, nel testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive, recante “Disposizioni per lo sviluppo e l’internazionalizzazione delle imprese, nonché in materia di energia”, limitatamente alle seguenti parti: art. 25, comma 1, limitatamente alle parole: “della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,”; art. 25, comma 1, limitatamente alle parole: “Con i medesimi decreti sono altresì stabiliti le procedure autorizzative e i requisiti soggettivi per lo svolgimento delle attività di costruzione, di esercizio e di disattivazione degli impianti di cui al primo periodo.”; art. 25, comma 2, lettera c), limitatamente alle parole: “, con oneri a carico delle imprese coinvolte nella costruzione o nell’esercizio degli impianti e delle strutture, alle quali è fatto divieto di trasferire tali oneri a carico degli utenti finali”; art. 25, comma 2, lettera d), limitatamente alle parole: “che i titolari di autorizzazioni di attività devono adottare”; art. 25, comma 2, lettera g), limitatamente alle parole: “la costruzione e l’esercizio di impianti per la produzione di energia elettrica nucleare e di impianti per”; art. 25, comma 2, lettera g), limitatamente alla particella “per” che segue le parole “dei rifiuti radioattivi o”; art. 25, comma 2, lettera i): “i) previsione che le approvazioni relative ai requisiti e alle specifiche tecniche degli impianti nucleari, già concesse negli ultimi dieci anni dalle Autorità competenti di Paesi membri dell’Agenzia per l’energia nucleare dell’Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico (AENOCSE) o dalle autorità competenti di Paesi con i quali siano definiti accordi bilaterali di cooperazione tecnologica e industriale nel settore nucleare, siano considerate valide in Italia, previa approvazione dell’Agenzia per la sicurezza nucleare;”; art. 25, comma 2, lettera l), limitatamente alle parole: “gli oneri relativi ai”; art. 25, comma 2, lettera l), limitatamente alle parole: “a titolo oneroso a carico degli esercenti le attività nucleari e possano essere”; art. 25, comma 2, lettera n): “n) previsione delle modalità attraverso le quali i produttori di energia elettrica nucleare dovranno provvedere alla costituzione di un fondo per il «decommissioning»;”; art. 25, comma 2, lettera o), limitatamente alla virgola che segue le parole “per le popolazioni”; art. 25, comma 2, lettera o), limitatamente alle parole: “, al fine di creare le condizioni idonee per l’esecuzione degli interventi e per la gestione degli impianti”; art. 25, comma 2, lettera q): “q) previsione, nell’ambito delle risorse di bilancio disponibili allo scopo, di una opportuna campagna di informazione alla popolazione italiana sull’energia nucleare, con particolare riferimento alla sua sicurezza e alla sua economicità.”; art. 25, comma 3: “Nei giudizi davanti agli organi di giustizia amministrativa che comunque riguardino le procedure di progettazione, approvazione e realizzazione delle opere, infrastrutture e insediamenti produttivi concernenti il settore dell’energia nucleare e relative attività di espropriazione, occupazione e asservimento si applicano le disposizioni di cui all’art. 246 del codice dei contratti pubblici relativi a lavori, servizi e forniture, di cui al decreto legislativo 12 aprile 2006, n. 163.”; art. 25, comma 4: “4. Al comma 4 dell’articolo 11 del decreto legislativo 16 marzo 1999, n. 79, dopo le parole: «fonti energetiche rinnovabili» sono inserite le seguenti: «, energia nucleare prodotta sul territorio nazionale».”; art. 26; art. 29, comma 1, limitatamente alle parole: “gli impieghi pacifici dell’energia nucleare,”; art. 29, comma 1, limitatamente alle parole: “sia da impianti di produzione di elettricità sia”; art. 29, comma 1, limitatamente alle parole: “costruzione, l’esercizio e la”; art. 29, comma 4, limitatamente alle parole: “nell’ambito di priorità e indirizzi di politica energetica nazionale e”; art. 29, comma 5, lettera c), limitatamente alle parole: “sugli impianti nucleari nazionali e loro infrastrutture,”; art. 29, comma 5, lettera e), limitatamente alle parole: “del progetto, della costruzione e dell’esercizio degli impianti nucleari, nonché delle infrastrutture pertinenziali,”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alle parole: “, diffidare i titolari delle autorizzazioni”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alle parole: “da parte dei medesimi soggetti”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alle parole: “di cui alle autorizzazioni”; art. 29, comma 5, lettera g), limitatamente alla parola: “medesime”; art. 29, comma 5, lettera h): “h) l’Agenzia informa il pubblico con trasparenza circa gli effetti sulla popolazione e sull’ambiente delle radiazioni ionizzanti dovuti alle operazioni degli impianti nucleari e all’utilizzo delle tecnologie nucleari, sia in situazioni ordinarie che straordinarie;”; art. 29, comma 5, lettera i), limitatamente alle parole: “all’esercizio o”; art. 133, comma 1, lettera o) del d.lgs. 2 luglio 2010, n. 104 limitatamente alle parole “ivi comprese quelle inerenti l’energia di fonte nucleare”; nonché il decreto legislativo 15 febbraio 2010, n. 31, nel testo risultante per effetto di modificazioni e integrazioni successive, recante “Disciplina della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, dei sistemi di stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi, nonché misure compensative e campagne informative al pubblico, a norma dell’art. 25 della legge 23 luglio 2009, n. 99″, limitatamente alle seguenti parti: il titolo del decreto legislativo, limitatamente alle parole: “della localizzazione, della realizzazione e dell’esercizio nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,”; il titolo del decreto legislativo, limitatamente alle parole: “e campagne informative al pubblico”; art. 1, comma 1, limitatamente alle parole: “della disciplina della localizzazione nel territorio nazionale di impianti di produzione di energia elettrica nucleare, di impianti di fabbricazione del combustibile nucleare,”; art. 1, comma 1, lettera a): “a) le procedure autorizzative e i requisiti soggettivi degli operatori per lo svolgimento nel territorio nazionale delle attività di costruzione, di esercizio e di disattivazione degli impianti di cui all’art. 2, comma 1, lettera e), nonché per l’esercizio delle strutture per lo stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi ubicate nello stesso sito dei suddetti impianti e ad essi direttamente connesse;”; art. 1, comma 1, lettera b): “b) il Fondo per la disattivazione degli impianti nucleari;”; art. 1, comma 1, lettera c): “c) le misure compensative relative alle attività di costruzione e di esercizio degli impianti di cui alla lettera a), da corrispondere in favore delle persone residenti, delle imprese operanti nel territorio circostante il sito e degli enti locali interessati;”; art. 1, comma 1, lettera d), limitatamente alle parole: “e future”; art. 1, comma 1, lettera g): “g) un programma per la definizione e la realizzazione di una “Campagna di informazione nazionale in materia di produzione di energia elettrica da fonte nucleare”;”; art. 1, comma 1, lettera h): “h) le sanzioni irrogabili in caso di violazione delle norme prescrittive di cui al presente decreto.”; art. 2, comma 1, lettera b): “b) “area idonea” è la porzione di territorio nazionale rispondente alle caratteristiche ambientali e tecniche e ai relativi parametri di riferimento che qualificano l’idoneità all’insediamento di impianti nucleari;”; art. 2, comma 1, lettera c): “c) “sito” è la porzione dell’area idonea che viene certificata per l’insediamento di uno o più impianti nucleari;”; art. 2, comma 1, lettera e): “e) “impianti nucleari” sono gli impianti di produzione di energia elettrica di origine nucleare e gli impianti di fabbricazione del combustibile nucleare, realizzati nei siti, comprensivi delle opere connesse e delle relative pertinenze, ivi comprese le strutture ubicate nello stesso sito per lo stoccaggio del combustibile irraggiato e dei rifiuti radioattivi direttamente connesse all’impianto nucleare, le infrastrutture indispensabili all’esercizio degli stessi, le opere di sviluppo e adeguamento della rete elettrica di trasmissione nazionale necessarie all’immissione in rete dell’energia prodotta, le eventuali vie di accesso specifiche;”; art. 2, comma 1, lettera f): “f) “operatore” è la persona fisica o giuridica o il consorzio di persone fisiche o giuridiche che manifesta l’interesse ovvero è titolare di autorizzazione alla realizzazione ed esercizio di un impianto nucleare;”; art. 2, comma 1, lettera i), limitatamente alle parole: “dall’esercizio di impianti nucleari, compresi i rifiuti derivanti”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “, con il quale sono delineati gli obiettivi strategici in materia nucleare, tra i quali, in via prioritaria, la protezione dalle radiazioni ionizzanti e la sicurezza nucleare”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “la potenza complessiva e i tempi attesi di costruzione e di messa in esercizio degli impianti nucleari da realizzare,”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “valuta il contributo dell’energia nucleare in termini di sicurezza e diversificazione energetica,”; art. 3, comma 1, limitatamente alle parole: “, benefici economici e sociali e delinea le linee guida del processo di realizzazione”; art. 3, comma 2: “2. La Strategia nucleare costituisce parte integrante della strategia energetica nazionale di cui all’art. 7 del decreto-legge 25 giugno 2008, n. 112, convertito, con modificazioni, dalla legge 6 agosto 2008, n. 133.”; art. 3, comma 1, lettera a): “a) l’affidabilità dell’energia nucleare, in termini di sicurezza nucleare ambientale e degli impianti, di eventuale impatto sulla radioprotezione della popolazione e nei confronti dei rischi di proliferazione;”; art. 3, comma 3, lettera b): “b) i benefici, in termini di sicurezza degli approvvigionamenti, derivanti dall’introduzione di una quota significativa di energia nucleare nel contesto energetico nazionale;”; art. 3, comma 3, lettera c): “c) gli obiettivi di capacità di potenza elettrica che si intende installare in rapporto ai fabbisogni energetici nazionali e i relativi archi temporali;”; art. 3, comma 3, lettera d): “d) il contributo che si intende apportare, attraverso il ricorso all’energia nucleare, in quanto tecnologia a basso tenore di carbonio, al raggiungimento degli obiettivi ambientali assunti in sede europea nell’ambito del pacchetto clima energia nonché alla riduzione degli inquinanti chimico-fisici;”; art. 3, comma 3, lettera e): “e) il sistema di alleanze e cooperazioni internazionali e la capacità dell’industria nazionale e internazionale di soddisfare gli obiettivi del programma;”; art. 3, comma 3, lettera f): “f) gli orientamenti sulle modalità realizzative tali da conseguire obiettivi di efficienza nei tempi e nei costi e fornire strumenti di garanzia, anche attraverso la formulazione o la previsione di emanazione di specifici indirizzi;”; art. 3, comma 3, lettera g), limitatamente alle parole: “impianti a fine vita, per i nuovi insediamenti e per gli”; art. 3, comma 3, lettera h): “h) i benefici attesi per il sistema industriale italiano e i parametri delle compensazioni per popolazione e sistema delle imprese;”; art. 3, comma 3, lettera i): “i) la capacità di trasmissione della rete elettrica nazionale, con l’eventuale proposta di adeguamenti della stessa al fine di soddisfare l’obiettivo prefissato di potenza da installare;”; art. 3, comma 3, lettera l): “l) gli obiettivi in materia di approvvigionamento, trattamento e arricchimento del combustibile nucleare.”; l’intero Titolo II, rubricato “Procedimento unico per la localizzazione, la costruzione e l’esercizio degli impianti nucleari; disposizioni sui benefici economici per le persone residenti, gli enti locali e le imprese; disposizioni sulla disattivazione degli impianti”, contenente gli artt. da 4 a 24; art. 26, comma 1, limitatamente alle parole: “della disattivazione”; art. 26, comma 1, lettera d), limitatamente alle parole: “riceve dagli operatori interessati al trattamento e allo smaltimento dei rifiuti radioattivi il corrispettivo per le attività di cui all’art. 27, con modalità e secondo tariffe stabilite con decreto del Ministero dello sviluppo economico di concerto con il Ministero dell’economia e finanze, ed”; art. 26, comma 1, lettera d), limitatamente alle parole: “, calcolate ai sensi dell’art. 29 del presente decreto legislativo”; art. 26, comma 1, lettera e), limitatamente alle parole: “, al fine di creare le condizioni idonee per l’esecuzione degli interventi e per la gestione degli impianti”; art. 27, comma 1, limitatamente alle parole: “e sulla base delle valutazioni derivanti dal procedimento di Valutazione Ambientale Strategica di cui all’art. 9″; art. 27, comma 4, limitatamente alle parole: “, comma 2″; art. 27, comma 10, limitatamente alle parole: “Si applica quanto previsto dall’art. 12.”; art. 29; art. 30, comma 1, limitatamente alle parole: “riferito ai rifiuti radioattivi rinvenienti dalle attività disciplinate dal Titolo II del presente decreto legislativo e uno riferito ai rifiuti radioattivi rinvenienti dalle attività disciplinate da norme precedenti”; art. 30, comma 2: “2. Per quanto concerne i rifiuti radioattivi derivanti dalle attività disciplinate dal Titolo II del presente decreto legislativo, il contributo di cui al comma 1 è posto a carico della Sogin SpA secondo criteri definiti con decreto del Ministro dello Sviluppo economico, di concerto con il Ministro dell’ambiente e la tutela del territorio e del mare e con il Ministro dell’economia e finanze che tiene conto del volume complessivo e del contenuto di radioattività. Tale contributo è ripartito secondo quanto previsto all’art. 23 comma 4.”; art. 30, comma 3: “3. La disposizione di cui al comma 2 non si applica ai rifiuti radioattivi derivanti da attività già esaurite al momento dell’entrata in vigore del presente decreto, per i quali rimane ferma la disciplina di cui all’art. 4 del decreto-legge 14 novembre 2003, n. 314, convertito, con modificazioni, dalla legge 24 dicembre 2003, n. 368, così come modificato dall’art. 7-ter del decreto-legge 30 dicembre 2008, n. 208, convertito, con modificazioni, dalla legge 27 febbraio 2009, n 13.”; l’intero Titolo IV, rubricato “Campagna di informazione”, contenente gli artt. 31 e 32; art. 33; art. 34;
art. 35, comma 1: “1. Sono abrogate le seguenti disposizioni di legge: a) articolo 10 della legge 31 dicembre 1962, n. 1860; b) articoli 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 20, 22 e 23 della legge 2 agosto 1975, n. 393.”
= non voglio che l'Italia ricorra all'energia nucleare e costruisca centrali al fine di produrla.


4) LEGITTIMO IMPEDIMENTO - disposizioni in materia di impedimento a comparire in tribunale
Volete voi che siano abrogati l’articolo 1, commi 1, 2, 3, 5 e 6, nonché l’articolo 2, della legge 7 aprile 2010, n. 51, recante “Disposizioni in materia di impedimento a comparire in udienza”?

= non voglio che le alte cariche dello stato sfruttino una norma di cui solo loro possano avvalersi, venendo meno al principio per il quale la legge è uguale per tutti.

(fonte http://www.italiamagazineonline.it/archives/9828/referendum-acqua-nucleare)