Due settimane ai ballottaggi che decreteranno i sindaci di Milano e Napoli.
Due settimane di fuoco, e all'orizzonte nessun pompiere ma solo piromani.
Soprattutto dalle parti di Arcore, da dove Silvio ha già dato ordine ai suoi di preparare tonnellate di fusti di benzina da rovesciare sugli incendi che la propaganda di casa sta per accendere nelle ultime due grandi città in gioco nello scacchiere delle amministrative.
Addio auto critica, durata giusto una notte e una mattina. Il mea culpa lo hanno sentito solo nottambuli, zombies e i mattinieri del day after. E' già tempo di ricaricare la pistola usata per spararsi sui piedi.
Tutto questo mi provoca una forte crisi di sentimenti.
Se da una parte mi permetto di aprire lo spumante a fronte di una campagna elettorale retta sugli stessi toni, per cui fallimentare, dall'altro richiudo la bottiglia, chiedendomi quanto effettivamente il grosso dei milanesi possa dirsi libero dal lavaggio del cervello inflitto dal movimento di Berlusconi.
Perchè La Tizia deve abbandonare Palazzo Marino e tornarsene nella sua caverna?
Analizziamo la campagna elettorale, per fare un esempio.
15 milioni di euro (quindici milioni cazzo) spesi per far sapere ai milanesi quello che La Tizia farà per la città in caso di nomina come sindaco. Un suicidio. Reclame di questo genere fanno intendere, in questo caso, dato che per la Moratti si tratta di ricandidatura, che non si è fatto un tubo durante il precedente mandato.
Non basta la parola "più" accostata alle più disparate delle promesse. "Più vigili", "più aiuto", "più quello", "più quell'altro", non significano una mazza, solo: "Ho dimenticato il contratto firmato con voi al primo mandato nella caverna di Batman, per piacere aiutatemi a trovarlo per poi farlo sparire di nuovo senza che ve ne accorgiate".
Non è necessario un master per capire che non c'è propaganda migliore che quella che dimostra quello che si è fatto. Che il voto va preso non "sulla fiducia", ma perchè "meritato". Perchè la tattica delle opere in sordina, dell'umiltà, dei proclami come "le cose le preferiamo fare senza parlare" e l'abusato "solo fatti, niente chiacchiere", è vecchia, marcia e puzzosa.
Insomma. La Bat Tizia ha solo mostrato a Milano il fallimento della sua gestione. Non dico che in cinque anni non abbia combinato nulla di buono, ci mancherebbe, ma sicuramente il suo show è servito solo per dimostrare la sua totale incompetenza politica e sociale.
E non sono io a dirlo.
E' lei che ha fatto tutto. Basti vedere il confronto, l'ultimo, su Sky24 con Pisapia. Invece che giocarsi l'ultimo intervento per allisciarsi i milanesi, anche prendendoli per il culo, inventando successi, insomma, parlando della cosa che più gli è cara, stranamente Milano, spara la cartuccia (a salve) dei trascorsi "estremisti" del suo "nemico". Non solo. Mistifica la realtà. Prolunga di un altro chilometro e mezzo l'autostrada della propaganda infame e sporca progettata nei cantieri di Arcore. Da dell'estremista a Pisapia con un atto estremo ed estremista. Wow.
La Tizia Moratti è un candidato improponibile. Messa lì per dovere di cronaca. Anche il Pdl se ne è accorto, ma proporre un altro candidato a Palazzo Marino avrebbe solo rettificato un fallimento che avrebbe portato un ulteriore calo di consensi.
Tutto questo i milanesi lo hanno ricordato lo scorso weekend. Ora non resta che sperare che la memoria meneghina, famosa per la sua breve durata, perduri fino al 29 e 30 maggio.
Sperare che i berluscones continuino a non fare propaganda elettorale ma solo attacco vile e sconsiderato verso il "nemico comunista" che solo loro vedono (sembrano il soldato dell'isola a cui nessuno ha detto che la guerra è finita. Ecco, per loro il muro di Berlino non è mai crollato).
E sperare che coloro che non hanno votato Moratti non si facciano rincoglionere dalle parole al cianuro light del premier e del suo staff, che, ne son sicuro, inonderanno e inquineranno la nostra bella città per le prossime due settimane. Che si rendano conto che anche un'ipotetica campagna elettorale fatta per bene non cancella le cazzate fatte prima. Che non vi è effetto retroattivo sulle promesse. Perchè è troppo facile far le cose come Dio comanda in quattordici giorni quando si hanno avuti cinque anni di governo.
Per loro è ormai troppo tardi.
Per noi non è troppo tardi.
ce la faccio a prendere la residenza a Milano in 10 giorni?
RispondiEliminaahahahah
RispondiEliminamagari Gianni magari