sabato 14 maggio 2011

Italia regina del turismo? Semmai della disinformazione.

I toni trionfali sono di casa in quel de "Il Giornale", soprattutto quando non c'è nulla di concreto da festeggiare, se non qualche briciola di successo immediatamente appioppata al Governo.

L'Eurobarometro ha oggi pubblicato i risultati della ricerca sul turismo in Europa, un'indagine che ha dimostrato che il 12% degli europei preferisce l'Italia ad altre nazioni come meta per le proprie vacanze. Un dato incoraggiante, certo, ma non meritevole di un titolo come questo.

Titolo de Il Giornale
Ma che regina d'Egitto?
Innanzitutto, la survey ha indagato, su un campione di 30.000 intervistati, la preferenza, l'intenzione. Non l'effettiva volontà di trascorrere le vacanze in un determinato luogo.
A me piacerebbe molto fare un giro dell'Ungheria. Ma non è detto che ci vada quest'estate.

Il 12% significa il 12%. Ovvero, qualcosina in più di un intervistato su 10 segnala l'Italia come luogo preferito per le proprie ferie. Un dato che non fa dell'Italia la "regina" del turismo. Certo, avere la fetta più grossa nel paniere delle scelte è un piccolo primato di cui andar fieri, abbiamo guadagnato 2,2 punti rispetto al 2010, ma per un paese come il nostro, culla della cultura mondiale (e che cazzo, diciamocelo), che detiene il maggior numero di siti protetti dall'UNESCO in quanto Patrimonio dell'Umanità (45!), di questo piccolo primato abbiamo solo l'embrione.

Non c'è alcun trionfo.
Solo una magra consolazione.

Non dimentichiamo poi che al 12% di voci a favore corrisponde l'88% che andrebbe da un'altra parte.

Ma quelli de "Il Giornale", non sapendo fare giornalismo ma solo propaganda, gonfiano il dato fino a farlo quasi esplodere, tributando questo falso enorme successo alla gestione del nostro patrimonio culturale e del turismo di questo governo.

Una gestione tanto meticolosa e positiva che ha già visto un cambio al Ministero dei Beni Culturali per manifesta incapacità del dimessosi Bondi (qualcuno si ricorda che faccia abbia?), sostituito dall'anonimo Galan. E al turismo abbiamo la Brambilla, segnalatasi in questi tempi per un tubo di niente, coprendosi del silenzio che significa piattezza che invece i loro organi di stampa e comunicazione mistificano e riciclano come encomiabile umiltà.

Io ho un rimedio per truccare la prossima ricerca, per avere dati davvero confortanti, che ci premierebbero a livello mondiale.
La prossima volta, intervistate anche i nordafricani.
Vedrete come schizzeranno le preferenze per la nostra penisola.



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