giovedì 5 maggio 2011

5 euro all'ora. E così sia. Requiem del giovane che lavora.

In quel posto lì, discutono di tutto.
Energia nucleare, giustizia, finanza, ambiente, Libia, accordi internazionali.

Ma del lavoro precario non ne parlano nemmeno a puntargli una tangente in faccia.
Nessuno.
Nè maggioranza, nè opposizione, nessuno che dia la visibilità necessaria a questo argomento tanto delicato quanto pesante.

Ancora oggi, nel 2011, esistono stage che sfruttano i giovani con rimborsi ridicoli da 200 euro, insufficienti anche per uno che non ha vita sociale e abita a cinque metri dal posto di lavoro, contratti a tempo determinato che non coprono malattia e ferie. Esiste gente che lavora in nero. Esiste gente che prende 5 euro all'ora.

5 euro all'ora.
Nel 2011.
La stessa cifra che si prendeva quando si lavorava quattro anni fa. Addirittura cinque.
Aumenta tutto, com'è logico. Inflazione, costo della vita. Eppure giovani e lavoratori precari (che molte volte coincidono) sono ancora intrappolati, impantanati, in un sistema retributivo che già nel 2006 sembrava, anzi, era, assurdo e umiliante.

Con l'aggravante che basta alzare un poco la voce per essere buttati fuori e vederci scavalcati da un altro disgraziato che ha bisogno di quei 5 euro all'ora, che sono meglio solo di un calcio nelle palle.

Viviamo in un sistema che tutela lo sfruttamento. In cui i giovani hanno la colpa di essere tali.
Devono lavorare e stare zitti. E sperare. Sperare che accettare contratti indegni gli permetta di aprirsi un varco per accettarne qualcuno meno indegno ma ugualmente infame magari un anno dopo.

Avremo giovani senza pensione.
Se già oggi si discute poco e male di pensioni, immaginate cosa succederà tra quarant'anni quando l'Italia sarà piena di vecchiardi che non sapranno che pesci pigliare per farsi almeno una minestra al caldo di una stufa (per quel giorno atomica).

L'attuale classe politica è indecente. Dall'estremista di destra all'estremista di sinistra. Tutti che meriterebbero di andarsene a vivere in un certo "quel paese" in cui molti di noi hanno già fatto almeno una gita.
Mi chiedo come facciano i giovani che votano per i partiti della maggioranza a non insorgere in massa contro un movimento che in quasi tre anni di governo non ha prodotto tutele e garanzie per gli studenti lavoratori.
Mi chiedo come facciano a guardarsi allo specchio i componenti dell'opposizione, incapaci e incompetenti di combattere per chi li vota, di proporre e far votare norme che andrebbero a proteggerci (tra l'altro, sarebbe anche un'ottima calamita di consensi).

Da una parte si parla solo di Berlusconi e dei suoi cazzo di problemi e deliri.
Dall'altra parte si fa lo stesso.

Intanto l'Italia va avanti con datori di lavoro che sfruttano il silenzio per pagarci una miseria, per prenderci per il culo, sicuri che nessuno alzerà mai il dibattito, perchè nel nostro Paese i "veri" problemi sono "altri". 

Sarà. Ma io continuo a prendere 5 euro all'ora e per adesso non ho alcun problema con alcun giudice.

2 commenti:

  1. Se commentassi come vorrei, e non lo farò, temo verrebbe a cercarmi la polizia postale, per sobillazione...

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  2. sobillazione. mi sa che ho trovato la mia ragione di vita.

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