martedì 26 aprile 2011

La sovranità non appartiene al popolo

"La gente era contraria, fare il referendum adesso avrebbe significato eliminare per sempre la scelta del nucleare."
"L'accadimento giapponese ha spaventato ulteriormente i nostri cittadini. Se fossimo andati oggi al referendum, non avremmo avuto il nucleare in Italia per tanti anni. Per questo abbiamo deciso di adottare la moratoria, per chiarire la situazione giapponese e tornare tra due anni a un'opinione pubblica conscia della necessità nucleare."

Dichiarazioni di Silvio Berlusconi, dopo il vertice dell'Eliseo con Sarkozy.

E così, lo strumento che più rappresenta l'opportunità per il popolo italiano di esercitare la propria sovranità, il referendum, va a farsi friggere.

L'ennesimo schiaffo all'opinione pubblica. L'ennesimo "chissenefrega" di quello che pensiamo noi.
Loro vanno avanti, dritti per la loro strada, sbattendosene di quello che pensano gli italiani sull'energia nucleare.

Picconata su picconata, la democrazia si sgretola ad ogni movimento del nostro premier e dei suoi fidi leccaculo.

Che nessuno pensi che il referendum sia stato annullato perchè gli italiani avrebbero potuto votare SI' in massa. Che nessuno pensi sia stato annullato per salvare Silvio da una clamorosa debacle sul legittimo impedimento, anch'esso facente parte nel referendum del 12 giugno.

Provo sempre più disgusto per i poveri italiani che lo hanno eletto.
Provo sempre più antipatia per quelli che continuano a sostenerlo.

Perchè lui ha ragione. Tra due anni ci saremo già dimenticati tutto. Tra due anni potranno costruire centrali nucleare nell'ombra delle nostre città e delle nostri personali convinzioni.

Tra due anni lui sarà ancora lì.

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