sabato 23 aprile 2011

Altro schiaffo alla scuola pubblica

Nel suo articolo di oggi, su Il Giornale, Alessandro Gnocchi tratta la questione della scuola media di Pove del Grappa (Vicenza) dove un autentico polverone ha investito un insegnante di musica che ha fatto eseguire agli allievi durante una lezione "Faccetta nera".
Il nodo viene sciolto usando il dito giusto. Quello dello zoom sul problema più generale, ovvero l'uso strumentalizzato che oggi la politica (solo il Pdl, ma ovviamente su Il Giornale queste cose non si scrivono) fa dell'istruzione pubblica.

Il giornalista azzecca l'aggettivo affibbiato a insegnante e studenti: ingenuo ed ingenui (tra i vari passaggi con un senso: "giusto chiedere che i ragazzi siano consapevoli di cosa fischiettano"). 
Il giornalista azzecca la critica: i veri problemi dell'istruzione sono altri.

Il giornalista ha uno svarione berlusconiano (ovvio) proprio in chiusura (noooooo!) e non elenca i veri problemi dell'istruzione italiana (finalmente non sono d'accordo con lui).

"C’è una cosa, però, che dà fastidio, ed è la crescente tendenza, da parte di tutte le forze politiche, a fare della scuola l’ennesimo terreno di scontro ideologico". Sbagliato. E' solo il Pdl che continua ad attaccare il nostro sistema istruttivo. E' sufficiente fare una ricerca su google per averne coscienza.

"Giusto sottolineare che la storia raccontata fra i banchi non è stata fino a qui un esempio di imparzialità, per usare un eufemismo". Appunto. A parte l'eufomismo dei miei coglioni, dissi già la mia su questa sparata/minchiata dei berluscones.

La chiusura: "Anche perché al consueto polverone, della durata media di tre-quattro giorni, di solito non seguono i fatti. Libertà di scelta delle famiglie; demonizzazione del privato; organici pletorici, troppo sindacalizzati e quindi malpagati; programmi assassinati dal didattichese e da una pedagogia fumosa: queste sono i temi sui quali la politica deve intervenire con serietà. Il resto sono discussioni da bar". I polveroni vengono spazzati via in tre quattro giorni, vero. E giusto. Ma cosa significa "programmi assassinati dal didattichese e da una pedagogia fumosa?". Nessun approfondimento. Che sia un eufemismo anche questo?

Anche i tagli alla scuola fatti dal lupo cattivo Tremonti all'insaputa della povera Capuccetto Rosso Gelmini (ma come si fa a fare certe figure di merda?) sono discussioni da bar?

E' tutto al rovescio. Il giornalista ci prende sugli attacchi all'istruzione, ci prende sul fatto che i problemi sono altri, ma facendo finta di niente, non cita nè Pdl, nè Berlusconi come unici veri nemici della scuola pubblica.

Peccato. Gnocchi era davvero partito bene.
Il ragazzo è intelligente ma non si applica.

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