giovedì 31 marzo 2011

D'oh!

Cos'hanno in comune il canale austriaco Orf, Pro7 (Germania) e SF (Svizzera)?

Su questi canali i Simpson, da un po' di giorni, vengono tagliati. Il motivo? Pensateci un secondo.
Cosa fa nella vita Homer?
Bingo.
La chiamano solidarietà al Giappone. Io lo chiamo oscurantismo televisivo.


E' proprio in un momento come questo che c'è bisogno, tra tutte le altre cose, degli omini gialli di Matt Groening, che con le loro storie e le loro gag irresistibili sul nucleare aggiungono un parere intelligente al dibattito. Battute, situazioni assurde e paradossali, trasmettono messaggi chiari: la scissione dell'atomo è pericolosa, a prescindere. Nelle centrali non esistono davvero degli Homer, incompetenti senza titolo di studio che rischiano di far fondere il nocciolo ogni quattro giorni. Sfortunatamente però, esistono altre variabili (alcune incalcolabili) che rendono il dibattito attuale necessario.

Tagliare i Simpson vuol dire bendarsi gli occhi in una stanza buia.
Cancellare pareri, non parlarne, limitare le discussioni. Questo fanno le televisioni moderne invece di sviluppare programmi di approfondimento e cultura.
Il cartone animato, ideato non per i bimbi, ma per fasce d'età superiori, a volte persino adulte, ha tra le sue qualità quella proprio di fare domande un po' scomode dando risposte fatte in casa: con cinismo e humor intelligente.
Ovvio, anch'io taglierei scene che mostrino eplosioni ed olocausti. Ma nei Simpson questo non succede mai (solo in uno special di Halloween, se ricordo bene, episodio "La Zona Ned Flanders"). Si arriva sempre quasi alla fusione del nocciolo, quasi alla tragedia.
Quel "quasi" è per tutti noi indispensansible. Ci ammonisce ogni giorno del pericolo silenzioso che ci circonda.


Io l'ho sempre detto che chi lavora in televisione di qualsiasi nazione non sa mai che pesci pigliare.
E cazzo, stavolta i pesci hanno tre occhi.

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