domenica 11 settembre 2011

Selacapo.net - Ragazzini che camminano. Uomini che cadono.

«Che cosa ci riserva il futuro? Tu non te lo chiedi? Non dico il mese prossimo, gli anni a venire».
«Non ci riserva niente. Non c’è. Il futuro era questo».
(L’uomo che cade, Don De Lillo, 2008, ISBN 9788806188719)

Periferia nord est di Milano. Nei pressi del parchetto adiacente alle scuole ci sono due ragazzini di quindici anni che camminano senza direzione, un po’ a casaccio. Il liceo è appena ricominciato e ci si gode uno degli ultimi pomeriggi senza compiti e roba da studiare.
Nei pressi di casa di uno dei due un altro ragazzino sbuca dalla finestra di casa sua. Ha tredici anni. Vede la coppia e non riesce a non gridare: «Guido! Guido!».
Guido alza la testa e vede suo fratello. Gli fa un cenno, lo invita a continuare il suo richiamo. Forse la mamma lo vuole a casa. Forse quella ragazza ha finalmente chiamato.
«Hanno attaccato le Torri Gemelle».
Guido e il suo amico rimangono fermi, un po’ straniti. Non turbati, solo interdetti. Si guardano. Dalla finestra Johnny ripete la notizia per poi tornare in casa, un po’ deluso dalla reazione nulla del fratello più grande.
Guido ed Emanuele si guardano ancora.
Non ricordo chi lo chiese per primo. Ma uno dei due lo fece.
«E che sono ‘ste torri gemelle?».

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