martedì 30 agosto 2011

WCBU 2011. This is Ultimate.

World Championship Beach Ultimate 2011.
Io c'ero. Ero nello staff. Ogni giorno dieci ore di lavoro (a volte di più): tenere i punteggi, pulire i campi, fornire informazioni agli atleti, spillare centinaia di birre all'ora. Ritmi forsennati, conditi da feste incredibili che mi portavano a dormire mediamente 4 ore a notte.
Più di venti nazionali rappresentate da più di 70 squadre suddivise nelle varie divisioni (Women, Open, Mixed, Master, Mixed Master, Grand Master), più di 1000 giocatori.

Io e altri 35 eroi siamo riusciti a tener testa a tutti, rendendo l'evento indimenticabile per organizzazione, puntualità e simpatia.

Ho avuto la conferma che l'Ultimate è uno sport impossibile da odiare e d'obbligo d'amare.
Sorrisi ovunque, applausi agli avversari. Certo, a volte c'era tensione, ma quella buona, quella agonistica, quella che ti fa lottare fino all'ultima meta e ti spinge quasi a voler annichilire il tuo avversario.
Ma tutto finisce lì. Dopo il match scatta il terzo tempo. Poi il quarto. Poi il quinto. E chissà quanti ancora.
Ho visto nazionali che a fine partita hanno cantato canzoni per esaltare lo spirito mostrato dagli sconfitti. E viceversa. Giochi bizzarri e curiosi, come la morra cinese a gruppi esibita dalle giapponesi. Regali e regali, dal polsino tedesco fino a bottiglie di gin (cortesemente offerte dalla Gran Bretagna Grand Master, grazie a questi baldi ultra quarantenni mi son scolato un gin tonic alla goccia alle 11 di mattina).
Abbracci, baci, sorrisi, risate, danze, canzoni.

This is Ultimate.

Dove si è mai vista una competizione mondiale a cui può prendere parte una nazionale inventata? Parlo della Currier Island, pick-up team composto da giocatori di ogni dove uniti dall'amore per l'ultimate.

Ho conosciuto centinaia di persone, tutte grandiose, tutte particolari.

Poi torno a Milano. Riprendo i contatti col mondo.
Scopro che Mourinho infila un dito in faccia al vice di Guardiola dopo aver perso la finale di Supercoppa.
Che la Serie A italiana non ha giocato a causa di uno sciopero indetto dai giocatori.
Che Eto'o è finito a Fanculonia a soli 30 anni e giocherà con Tiziosky e Caiosky. Per il modico compenso di quasi 20 milioni di euro all'anno.

Fanculo.
Tenetevi questo calcio che tanto criticate e tanto alimentate.

Io mi tengo l'Ultimate. Con i suoi tornei in giro per il mondo e lo spirito vero di chi sa cos'è davvero lo sport.
Divertimento. Rispetto. Divertimento.



1 commento:

  1. Anche io c'ero, proprio in quel video! Condivido tutto, ma rimani una brut person :)

    Ludo detto Bambi

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