mercoledì 20 aprile 2011

La scomparsa delle notizie: Monica Rizzi

Alla fine di marzo scoppia lo scandalo: prima Il Fatto Quotidiano, poi Libero, poi Le Iene, scoprono che l'assessore regionale (Lombardia) allo sport e ai giovani e promotore turistica Monica Rizzi, Lega Nord, millanta nel suo curriculum una laurea in psicologia di cui non vi sarebbe traccia in nessun ateneo nazionale (l'avrebbe conseguita in un ateneo privato svizzero, ma nessuno conferma nè smentisce, rimane solo una voce).

L'assessore, scappa, non parla.

Sul suo sito personale non appaiono aggiornamenti dal 4 marzo 2011.


La sua unica difesa può essere riassunta in questo intervento nella sua fanpage di facebook.


"Con le indagini in corso non posso assolutamente rilasciare dichiarazioni".
Primo: davvero non le è consentito farlo? (se con indagini in corso è vietato agli indagati di rilasciare dichiarazioni, Berlusconi dovrebbe già essere in galera).
Secondo: dice che ne uscirà a testa alta. Io dico. Se hai la coscienza a posto, basterebbe scrivere sulla tua bella bacheca di facebook:
"Sono laureata eccome, ecco la foto del mio pezzo di carta".
Basta. Finita lì.
L'indagine si chiuderebbe e via, ognuno per la propria strada.


Eppure per ora nessun aggiornamento sul caso, in nessun sito, su nessun giornale.

Chiedo quindi al mondo mediatico di riaccendere il riflettore su questa vicenda.
Io non metto in dubbio che la Rizzi possa essere un ottimo assessore (mi sta sul cazzo il fatto che sia leghista, ma amen). Però mi girano i coglioni se ricopre un incarico con un curriculum truffaldino.


Tra politici e cittadini ci dev'essere sempre trasparenza.

Che l'Italia assomigli sempre meno alla Nottingham di Re Giovanni.

2 commenti:

  1. Quanti amministratori tarocchi ci tocca ingoiare prima di dire BASTA!!!!!?????? Vedi la figuraccia della Gelmini di ieri a Ballarò

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  2. Ho parlato alla fine delle indagini caro saputello. Tutto archiviato perché tutto "organizzato a tavolino" ha scritto il magistrato. Quando vuoi ho tutte le sentenze. A volte tacere non significa essere colpevoli, lo sapevi?

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