venerdì 25 marzo 2011

Brancaleone Mauro Masi.

Annozero è da sospendere.
Questo è il messaggio che trasmette il ricorso presentato da Mauro Masi, il cui obiettivo è annullare la sentenza di conferma di reintegro di Michele Santoro del 2009.

Al direttore generale la media di quasi sei milioni d'italiani che si collega su Rai2 ogni giovedì sera proprio non va giù. E dato che Santoro, il nemico numero uno, non lo si riesce a tenere al guinzaglio, ecco quindi il colpo di genio: affidarsi alla giurisdizione di secondo grado (senza dimenticare che eventualmente ve ne sarebbe un terzo).

Quali sono le colpe di Santoro, tanto da meritarsi una sospensione?
Agli occhi di Masi (e dei berluscones, diciamocela tutta) molte. La palese conduzione antigovernativa, innanzitutto. L'arroganza del conduttore nei confronti dei vertici della Rai schierati con Berlusconi, ovviamente (come scordare la telefonata di Masi in diretta e il trattamento subito da Santoro).

Come se Annozero fosse l'unico programma non schierato con la destra berlusconiana.
Come se quella telefonata davvero idiota non meritasse pan per focaccia.

Che Santoro a volte risulti irritante lo dico anch'io. A parte le ultime puntate, in cui si è leggermente ammorbidito, non si è mai risparmiato a scaraventare pesci in faccia agli ospiti "dell'opposizione", annichilendo di qualche centimetro il principio del contraddittorio tanto caro a tutti ed esercitato da nessuno (a parte più o meno Floris). E' un diritto che esercita in quanto conduttore? No. E' un diritto che esercita in quanto conduttore già una volta eliminato per cause politiche (roba incredibile in una democrazia) che ora sfrutta la posizione dell'ineliminabile. Ha il dente avvelenato.

Ma Santoro è un conduttore, non è il leader di un movimento armato. Non pubblicizza molotov e bombe da piazzare in punti strategici del nostro paese. Fa solo il suo cazzo di lavoro. Se gli italiani lo guardano (certo c'è una fetta di gente che non lo sopporta e che lo guarda proprio per verificarne limiti e difetti) è solo una questione televisiva. 

Voler eliminarlo con tutti i mezzi possibili vuol dire privare gli italiani della libertà di scelta. Vuol dire oscurare una parte d'Italia a cui non basta il Grande Fratello e il telegiornalismo pop tanto in voga negli ultimi anni.

Lo si accusa di considerare la Rai sua proprietà.
Cazzata berlusconiana. Tipica di chi ha paura. Lui considera suo Annozero. Stop.
E su questo io sono pienamente d'accordo. Nella televisione pubblica, che io sogno mai schierata e configurata nell'ampio plurarismo, un conduttore deve avere libertà di gestione e direzione (a meno che non inciti alla violenza e alla volgarità, ovvio).

Tanto saranno gli ascolti a premiarlo o meno.
E' il pubblico a casa a decidere le sorti del programma.
E quasi sei milioni di spettatori (audience costante, al contrario di Ferrara) hanno il sacrosanto diritto di guardarlo. Come hanno il sacrosanto diritto di non guardarlo gli altri milioni che si sintonizzano su altri canali.

Per cui, cos'è che fa paura a Masi?
Nient'altro che questo.
Che gli italiani abbiano un'altra versione dei fatti di ciò che succede in Italia.
Che vengano discussi argomenti che potrebbero disturbare il premier e chi lo segue.

Cazzo.

A prescindere dalla mia simpatia o meno per Santoro, io difendo la libertà di parola e di opinione, sempre.
Vorrei che i reality sparissero per sempre dalle nostre televisioni, ma se gli italiani lo guardano non ci posso far niente. E' un loro diritto (anche se esercitato alla cazzo di cane).

Il problema per Masi è che Santoro disturba Silvio.
E solo in Italia un problema del genere gira sottacqua, tirando fuori la testa ogni tanto per prendere aria.

Caro Masi.
Che tu perda questa battaglia persa almeno in partenza (ragionando in termini democratici).

A voi Ferrara che perde spettatori ad ogni appuntamento.
A noi Santoro che tiene incollati al televisore mediamente il 20% degli italiani il giovedì sera.

Non è colpa nostra se in televisione non esistono Santoro berlusconiani.

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